Sono tre i temi dei disegni importanti dal punto di vista della rappresentazione del mondo interiore del bambino: il disegno libero, l'autoritratto e il disegno della famiglia.
Il disegno libero si rivela interessante perché, disegnando, il bambino tende ad esplicitare i propri conflitti e le proprie ansie.
Attraverso l'autoritratto in genere il bambino riproduce con discreta fedeltà la percezione che ha di sé ed il livello di adattamento all’ambiente circostante.
Attraverso il disegno della famiglia, invece, fornisce elementi interessanti sul rapporto genitori-figli e su come questo si modifica con il progredire dell'età.
Nel disegno libero il bambino rappresenta volentieri ciò che ama e ciò che teme, ciò che lo interessa, ciò cui aspira.
La casa è uno dei temi più rappresentati: essa simboleggia il rifugio, il calore familiare. Può essere accogliente, con un viale fiorito, grandi aperture verso l'esterno, tendine colorate alle finestre, un camino che fuma, tutto insomma che indica che la casa è abitata e che la vita all'interno si svolge serenamente. Ma la casa può anche essere respingente, senza colori, con finestre minuscole, senza il comignolo, senza entrata e con un viottolo di accesso chiuso. Possono anche esserci siepi, muri di cinta che la isolano dal resto del mondo. La casa respingente ha significati diversi a seconda dell'età: tra i 5 e gli 8 anni, indica timidezza e attaccamento alla madre. Dopo gli 8 anni sentimento di inferiorità e isolamento.
Quando la famiglia è disunita, la casa è divisa in due, spesso ha anche due diverse entrate: una parte della casa simboleggia la vita familiare imposta, l'altra la famiglia vera. Quando invece di avere la solita forma la casa è un castello, può esser o il rifugio ideale se ha forme e colori attraenti, oppure la prigione, oppressiva, quando ha un aspetto cupo e cadente.
Anche il sole compare spessissimo nei disegni infantili: per alcuni studiosi il sole è il simbolo del padre ideale. Quando i rapporti tra padre e figlio sono buoni, questa immagine brilla nella sua interezza, se i rapporti non sono buoni, il sole scompare dietro ad una montagna, oppure ne compare una pallida fetta all'orizzonte.
L'inserimento di uno o più animali in un disegno può avvenire per motivi diversi; può darsi che il bambino viva a contatto con animali (es. campagna), ma se nella realtà l'animale non esiste e tuttavia nel disegno gli viene dato grande risalto, può essere che il bambino, non osando raffigurare sé stesso in una situazione che lo colpevolizzerebbe, preferisca proiettare i propri sentimenti, atteggiamenti e desideri sull'animale e far svolgere a lui la parte che egli non ha il coraggio di fare. Un bambino, per esempio, può esprimere più o meno inconsciamente, la sua aggressività verso il fratellino più piccolo, e contemporaneamente il senso di colpa che ne deriva disegnando un lupo che minaccia il piccolo nella culla, mentre i familiari accorrono per ammazzare il lupo.
L’autoritratto che il bambino disegna esprime la percezione che egli ha del suo corpo e dei suoi desideri. Se un omino è armonioso nel suo insieme, ci sono delle buone possibilità che il bambino in questione sia ben adattato. Al contrario, se l'omino è di dimensioni molto ridotte e nel foglio è situato in basso o in un angolo, ciò può significare che il bambino sottovaluta sé stesso e si sente inferiore agli altri. Anche l'assenza di mani e di braccia può essere sintomo di sottovalutazione e d’insicurezza. Il bambino che ha una stima smisurata di sé, disegna l'omino di proporzioni enormi. Il semplice disegno di un omino quindi, inserito o meno in un contesto, può fornire interessanti indicazioni sulla personalità del bambino. Si possono trarre informazioni sull'immagine che il bambino ha del proprio corpo in base alla presenza di certi dettagli e al modo in cui le varie parti del corpo sono sviluppate o tralasciate: se il bambino ha un’imperfezione fisica, questa è spesso raffigurata ed enfatizzata, ad esempio il sordo curerà la parte del disegno riguardante l'orecchio, il poliomielitico l'arto colpito e così via. Un comportamento sintomatico, ma opposto, può essere il tralasciare in maniera clamorosa proprio la parte colpita.
Un'estensione dell’autoritratto può essere considerata la rappresentazione del gruppo dei coetanei. Infatti, disegnando un gruppo di bambini il soggetto finisce per proiettare la sua posizione reale nel gruppo (leader, gregario, isolato) e i suoi rapporti con gli altri bambini. E' molto differente se il bambino disegna sé stesso al centro di un girotondo o come uno dei tanti che fanno parte del cerchio. I disadattati si pongono ai margini del gruppo o addirittura si rappresentano completamente soli.
Ogni bambino ha un suo particolare modo di vivere i rapporti con gli altri membri della famiglia, che dipende oltre che dal suo temperamento, anche dal sesso e dalla posizione che occupa nella gerarchia familiare. Dalla rete di rapporti che si stabiliscono tra familiari, ciascuno non può che vedere quegli aspetti e quelle modalità che dalla sua posizione gli è dato di vedere.
I componenti di una famiglia affiatata sono generalmente rappresentati mentre svolgono insieme un'attività comune o si tengono per mano. Il bambino disegna sé stesso vicino al personaggio con cui si sente più a suo agio o che ama di più. Se al contrario un bambino pensa per esempio che la sorella sia più amata dai genitori, disegna la bambina in mezzo alla coppia e colloca sé stesso in un'altra parte del foglio lontano dal gruppo. Quando un bambino si sente completamente isolato dagli altri membri della famiglia, li separa in vario modo: collocandoli ognuno in una stanza diversa, separandoli con linee verticali o orizzontali, o altri elementi come alberi, steccati, ecc.
Il personaggio valorizzato è spesso il primo ad essere disegnato, perché è il primo a cui il bambino pensa e su cui concentra la sua attenzione. Le dimensioni del personaggio principale sono quasi sempre superiori a quelle degli altri; è anche il più curato nei dettagli, ha più accessori di prestigio come la pipa, la borsetta, la collana ecc. Può essere di profilo o in movimento, mentre gli altri sono di fronte e statici.
Quando uno dei fratelli non è rappresentato, si può dedurre che l'autore del disegno si augura, consciamente o inconsciamente, che non faccia parte della famiglia. Quando un personaggio è svalutato è disegnato per ultimo, più piccolo oppure fuori dal gruppo, in posizione statica e con un numero limitato di dettagli. Un altro modo per svalutare un personaggio è quello di cancellarlo dopo averlo disegnato. La cancellatura è anche indice di conflitto. Ci può anche essere un personaggio aggiunto: in questo il bambino realizza a livello immaginario quelle aspirazioni che lui stesso non riesce, o non osa realizzare. A volte è un adulto che compie qualche importante impresa, altre volte è un neonato in braccio alla madre. Il personaggio aggiunto può anche essere un animale.